martedì 27 gennaio 2015

27/01/15 - ANSA - Terrorismo: permesso soggiorno a fonti dei servizi

C'è anche la concessione del permesso di soggiorno agli informatori dell'intelligence nel pacchetto antiterrorismo che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare mercoledì prossimo. Il condizionale è d'obbligo dopo che il provvedimento è saltato all'ultimo momento due volte in pochi giorni. Gli uffici legislativi interessati sono al lavoro sulle bozze: coinvolti Interno, Giustizia, Difesa, Esteri, Economia ed anche la presidenza del Consiglio per la parte che riguarda i servizi segreti. E proprio il responsabile per questi ultimi, il sottosegretario Marco Minniti, ha preparato le sue proposte per il settore che mirano, si legge in un documento di presentazione, ad "elevare, in maniera mirata, la capacità degli organismi di sicurezza a fronteggiare" la minaccia terroristica. Sul piano legislativo si punta ad ampliare le garanzie funzionali per gli 007 che operano in scenari ad alto rischio, con la possibilità - ad esempio - di testimoniare con identità fittizia in modo da tutelare gli infiltrati. Si intende poi fornire "nuovi strumenti di acquisizione informativa", che vanno dai colloqui con i detenuti (ora vietati dalla legge per gli agenti dei servizi) al rilascio di permessi di soggiorno a fini informativi. Nel primo caso l'obiettivo è quello di mettere sotto stretto monitoraggio un ambiente, quello carcerario, particolarmente delicato in cui si fa proselitismo e propaganda jihadista e che ospita diversi soggetti da 'attenzionare'. Nel secondo caso lo scopo è riconoscere ed incentivare il contributo delle fonti utilizzate dai servizi nella tutela contro la minaccia jihadista. Ci sarà inoltre un piano di acquisizione straordinaria nell'intelligence di professionalità specialistiche: il reclutamento riguarderà 100 unità aggiuntive nel triennio 2015-2017 nei campi del terrorismo di matrice religiosa, della conoscenza di lingue rare e della sicurezza cibernetica: 5 milioni di euro la spesa aggiuntiva prevista. Infine, ci saranno ammodernamenti tecnologici con il potenziamento dei database, della capacità di ricerca e di condivisione delle informazioni, degli strumenti informatici e dei collegamenti. Intanto, il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, intervistato da Affaritaliani.it, informa: "questa settimana ci è stato fornito un nuovo elenco di soggetti che si sono aggiunti alla lista di coloro che vengono seguiti con attenzione dall'intelligence. Abbiamo verificato anche come alcune di queste persone siano già oggetto di indagine da parte della magistratura. L'incremento del numero di soggetti inseriti negli elenchi da una parte fa piacere, perché dimostra che c'è attenzione massima da parte dei nostri servizi di sicurezza ma, dall'altra, preoccupa perché vuole dire che in questo momento c'è un numero maggiore di persone potenzialmente pericolose".

sabato 17 gennaio 2015

17/01/15 -RAI NEWS24 - Rapimento Vanessa e Greta, Giacomo Stucchi (Copasir): "12 milioni di riscatto? Cifra irrealistica

"Realisticamente 12 milioni di euro di riscatto mi sembrano una cifra folle, esagerata. Di solito la nostra intelligence lavora per trovare la soluzione migliore e credo che, se fosse stata solo una richiesta di soldi da parte dei rapitori, il sequestro si sarebbe concluso molto più rapidamente. Probabilmente il percorso temporale che c'è stato all'interno del rapimento è stato più lungo perché si è trasformata, è mutata, la richiesta". Queste le parole di Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

venerdì 16 gennaio 2015

16/01/15 - ANSA - GRETA E VANESSA: STUCCHI (COPASIR), 12 MLN CIFRA NON REALISTICA

Troppo alta. Buttata lì ad arte per creare reazioni - "Dodici milioni di euro per il riscatto sono una cifra buttata lì ad arte per scatenare la reazione dell'opinione pubblica". "La stessa cifra rende poco realistica un'affermazione di questo tipo. E' assolutamente troppo alta. Non è mai stata pagata nella storia dei sequestri una cifra di questo tipo. E' oltre ogni limite immaginabile". Così al quotidiano online Affaritaliani.it il presidente del Copasir Giacomo Stucchi sul presunto riscatto pagato dall'Italia per la liberazione delle due cooperanti Greta e Vanessa.

martedì 13 gennaio 2015

13/01/15 - AGI - TERRORISMO: STUCCHI (COPASIR), "PIU' RISORSE A INTELLIGENCE"

Al comparto dell'intelligence vanno destinate "maggiori risorse, non solo economiche ma anche umane e tecnologiche". E' il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, ad illustrare la proposta avanzata dal Comitato al termine dell'audizione di Marco Minniti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi di informazione e sicurezza. Servono "nuovo personale, nuove risorse e nuove attrezzature", queste ultime anche per fronteggiare le cyber minacce, ha sottolineato Stucchi, "e il governo e' disponibile a discuterne". "La minaccia e' tale - ha ricordato Stucchi - che richiede il maggior sforzo possibile di contrasto: non bisogna lesinare risorse a chi e' impegnato quotidianamente in prima fila. Con il sottosegretario Minniti ci siamo confrontati su questa nuova forma di terrorismo 'molecolare', caratterizzato da piccole aggregazioni di singoli individui o gruppi estremamente ristretti, molto piu' difficili da controllare". Per quanto riguarda in particolare l'Italia, "atti e gesti drammatici posono essere compiuti in qualsiasi Paese - ha ricordato il presidente del Copasir - e noi rappresentiamo un obiettivo al pari di tutti gli altri Paesi occidentali, ma dire che tutto e' possibile non vuol dire che tutto sia probabile: ci sono eventi altamente imprevedibili e altri che possono non esserlo. Ovviamente, noi lavoriamo per prevenire, con uomini e strutture impegnati al 110%". L'inchiesta della procura di Roma (nel cui mirino e' finita una decina di islamici residenti in Italia, sospettati di avere legami con la jihad )? "La procura fa il suo lavoro, e' giusto che la magistratura e le forze dell'ordine tengano alta l'attenzione su quello che accade sul territorio". Per il presidente del Copasir, anche "il rischio emulazione resta alto: fatti come quelli di Parigi portano alcuni a diventare protagonisti negativi a livello mondiale e qualcuno puo' essere portato a raccoglierne l'esempio, ma la nostra intelligence monitora tutte le realta' piu' delicate e preoccupanti, la situazione e' sostanzialmente sotto controllo per quanto la perfezione non sia di questo mondo. Schengen? Non ne abbiamo parlato, per noi l'importante e' accedere alle liste dei passeggeri, perche' se ci sono segnali che un soggetto non puo' volare, ad esempio, sui cieli francesi o tedeschi e' giusto che anche l'Italia lo sappia per impedirglielo, se e' il caso". "Nelle prossime settimane - ha concluso Stucchi - torneremo a sentire le agenzie di informazione e sicurezza. Dobbiamo anche valutare l'opportunita' di fare un 'tagliando' alle leggi che regolano l'attivita' dell'intelligence e Minniti ci ha spiegato che intende discutere prima proprio in sede di Copasir le eventuali proposte avanzate dal governo". (AGI) .

13/01/14 - ADNKRONOS - Terrorismo, il Copasir chiede più uomini e risorse per l'Intelligence



Di fronte alla minaccia fluida del terrorismo, ''occorre destinare più risorse e tecnologie all'avanguardia al Comparto Intelligence, e il governo si è detto disponibile al confronto. Non si tratta solo di fondi, ma di più uomini, quel 'capitale umano' che è necessario per fronteggiare la sfida di un terrorismo molecolare'', fatto da piccoli gruppi che sempre più usano il web per indottrinarsi e preparare attentati. E' la richiesta che arriva dal Copasir, al termine dell'audizione, a palazzo San Macuto, di Marco Minniti, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. ''In oltre tre ore di audizione di Minniti - spiega ai cronisti Giacomo Stucchi, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica - abbiamo tracciato un'ampia disamina dei fatti di Parigi'', con la strage alla redazione di 'Charlie Hebdo', ''anche grazie alle informazioni arrivate dai Servizi francesi''. In modo particolare, rimarca Stucchi, il confronto con il sottosegretario con delega all'Intelligence ha visto al centro dell'analisi ''la nuova forma di terrorismo, fatto da piccoli gruppi, per questo ancora più difficili da individuare''. Realtà e possibili minacce rispetto alle quali, assicura il numero uno del Copasir, ''uomini e strutture della nostra Intelligence sono impegnati al 110 per cento''. Non ci sono al momento specifiche evidenze di possibili attentati, ma ''atti e gesti drammatici - avverte Stucchi - possono essere messi a segno in qualsiasi Paese, perché nel mirino dei terroristi c'è tutto l'Occidente: tutto è possibile ma questo non vuol dire che sia anche probabile. Il rischio emulazione esiste, e perciò l'attenzione deve restare alta'', non cedendo un solo metro ai terroristi. I nostri 007 ''lavorano per prevenire'' qualsiasi rischio e l'Intelligence compie un forte lavoro di monitoraggio di tutte le realtà, soprattutto le più preoccupanti, e da questo punto di vista la situazione è sufficientemente sotto controllo''. Anche per questo, ribadisce il presidente del Copasir, ''non si possono lesinare risorse per uomini impegnati in prima fila nella lotta al terrorismo''. ''Nelle prossime settimane - anticipa Stucchi - incontreremo i responsabili delle Agenzie di Intelligence e terremo una nuova audizione del sottosegretario Minniti, che ha comunicato al Comitato di volersi confrontare sui contenuti delle proposte'' da formulare al governo. Quanto all'inchiesta della procura di Roma, nel cui mirino è finita una decina di islamici residenti in Italia, sospettati di avere legami con la jihad, Stucchi ha spiegato: "La procura fa il suo lavoro. E' giusto che la magistratura e le forze dell'ordine tengano alta l'attenzione su quello che accade sul territorio''. ''Noi ci occupiamo di Intelligence'', ha concluso il presidente del Copasir, spiegando che ''dobbiamo anche valutare l'opportunità di fare un altro 'tagliando' alle leggi che regolano l'attività dei Servizi. Minniti ha assicurato al Comitato che intende discutere prima proprio in questa sede le eventuali proposte''. Minniti a Copasir: intelligence lavora per prevenire ogni rischio - Nessuna evidenza specifica di possibili attentati nel nostro Paese. Ma dall'analisi di quanto accaduto in Francia arrivano ulteriori indicazioni su come difendersi e rispondere a possibili attacchi terroristici in Italia. Lo ha detto al Copasir il sottosegretario con delega ai servizi segreti, Marco Minniti, secondo quanto riferito dal vice presidente del Comitato di palazzo San Macuto, Giuseppe Esposito al termine dell'audizione durata tre ore. Il Comparto Intelligence, in particolare, è allertato sulla nuova 'postura' dell'eversione internazionale: un 'terrorismo 'molecolare', formato da cellule sparute e da lupi solitari. Mini gruppi formati anche da due o tre persone che non fanno riferimento ad un capo ma si attivano tramite il web. Minniti ha confermato che per il nostro Paese non c'è "allarmismo" da parte dell'Intelligence, in grado di affrontare le sfide poste dai nuovi volti del terrorismo, anche grazie ad un costante monitoraggio di situazioni a rischio, e alla "forte attenzione per tutto quello che sta accadendo".La guardia è alta, soprattutto nelle ultime settimane è alta, ha confermato il sottosegretario con delega all'Intelligence, come la consapevolezza dei rischi ai quali l'Italia è esposta, al pari degli altri Paesi occidentali, ma vanno evitati allarmismi. Alla minaccia, ha rimarcato Minniti, occorre rispondere tutti insieme: non solo forze di polizia ed intelligence ma tutti i cittadini che possono e devono segnalare anche movimenti o situazioni sospette, in un modello di sicurezza partecipata che è utile a difenderci da eventuali attacchi. La sfida è quella di mettere in sinergia le informazioni, destinando più risorse al Comparto Intelligence.

13/01/14 - ASKANEWS - Terrorismo, Stucchi (Copasir): bene inchiesta Procura Roma

"Le Procure, come quella di Roma, fanno il loro lavoro ed è giusto che lo facciano e che che ci sia una costante attenzione da parte degli inquirenti" italiani dopo i drammatici fatti di Parigi. Lo ha detto il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi rispondendo ad una domanda dei giornalisti sull'inchiesta per associazione sovversiva con finalità di terrorismo aperta a Roma nei confronti di 10 persone. Stucchi ha ricordato che anche in Italia, ad esempio, si rende necessario, in alcuni casi un più severo controllo dei luoghi di aggregazione e che dopo i fatti di Francia diviene più serio il "rischio emulazione".

giovedì 8 gennaio 2015

08/01/15 - ANSA - CHARLIE HEBDO: STUCCHI, DA 007 SFORZO MASSIMO

Presidente Copasir, 'ma difficile prevenire lupi solitarì (di Massimo Nesticò) Gli sforzi dell'intelligence per pervenire attentati in Italia «sono al massimo», ma potrebbero non bastare per evitare un'azione come quella di ieri a Parigi, portata a termine da un commando ristretto e ben addestrato di killer. L'analisi è del presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, che sottolinea come anche «l'Italia, come tutto l'Occidente, sia nel mirino: c'è il Vaticano, ma non solo. Sono possibili gesti emulativi e dunque l'attenzione deve essere altissima».Il Copasir ha convocato per martedì prossimo il sottosegretario con delega ai servizi segreti, Marco Minniti e con lui, spiega Stucchi all'ANSA, «parleremo della situazione attuale della minaccia terroristica e delle strategie per contrastarla».«È possibile - osserva Stucchi - prevenire ciò che è prevedibile, ma due o tre 'lupi solitarì che agiscono in modo isolato sono difficilmente contrastabili rispetto agli appartenenti a reti più strutturate». Allo stesso modo, aggiunge, «sulla cinquantina di foreign fighters passati per l'Italia c'è un monitoraggio attento, si conosce la loro identità, mentre il 'lone wolf' è imprevedibile, nessuno sa chi sia e si può attivare all'improvviso. È questa la nuova sfida che dobbiamo affrontare».L'attenzione degli 007 è alta sugli ambienti considerati a rischio, ma, fa presente il presidente del Copasir, «i siti web da monitorare sono milioni ed i luoghi di culto ed di aggregazione islamici dove a volte passano messaggi ostili sono tanti, i predicatori spesso si spostano da un luogo all'altro e dunque si tratta di un lavoro non facile».L'Italia non è la Francia e qui manca un 'bersaglio annunciatò come Charlie Hebdo, ma sottolinea il senatore leghista, «in quanto Paese occidentale siamo nel mirino. Tutto ciò che rappresenta valori occidentali per loro è da combattere e da distruggere. C'è poi il Vaticano, ma non solo: sono diversi gli obiettivi che potrebbero dare un'ampia eco mediatica alle azioni dei terroristi. Dunque - sottolinea - non possiamo sentirci al sicuro, ma non dobbiamo neanche vivere quotidianamente con la paura dell'attentato».Alla domanda se anche la Lega Nord possa rientrare tra i possibili obiettivi dei terroristi, Stucchi risponde che «noi, essendo tra coloro che sono più rigidi nella politica sull'immigrazione e nella difesa strenua dei valori occidentali, possiamo rientrare tra le categorie 'interessantì».Per meglio supportare l'azione dell'intelligence, il Copasir è pronto ad intervenire. «Discuteremo - annuncia - in Comitato se sia il caso di fare un ulteriore tagliando alla legge 127 che ha riformato i servizi per perfezionare gli strumenti dell'intelligence in modo che possa ottenere i migliori risultati possibili».

08/01/15 - ADNKRONOS - 'Charlie Hebdo', Stucchi: ''E' attacco ai valori dell'Occidente, serve una risposta decisa''

''Fatti come questo richiedono una risposta decisa e determinata sia sul fronte offensivo, assicurando la cattura dei responsabili, sia sul fronte interno, richiamando la coscienza dell'Occidente a valori da difendere''. Lo dice all'Adnkronos il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, in merito all'attentato messo a segno ieri alla sede della rivista satirica 'Charlie Hebdo', e costato la vita a 12 persone. ''C'è forte rabbia -spiega il numero uno del Comitato di palazzo San Macuto- nel vedere come certe situazioni che si sviluppano nei Paesi occidentali mettano a repentaglio le conquiste di libertà e democrazia costate tanti sacrifici e secoli di battaglie. Sicuramente -rimarca il senatore leghista- il mondo occidentale dà per scontato il fatto che questi valori siano acquisiti, e spesso ne sottovaluta l'importanza''. ''Occorre combattere la minaccia'' rimarca Stucchi, assicurando che sul fronte sicurezza ''c'è massimo impegno da parte dell'intelligence italiana, che lavora al 100 per cento per prevenire possibili rischi terrorismo nel nostro Paese, anche se realisticamente non è possibile prevedere azioni improvvisate di 'lone wolfe', perché questi 'lupi solitari' sono soggetti che agiscono al di fuori di ogni rete, e all'improvviso''. A quanto si apprende, sull'attentato a Parigi e sui possibili scenari di rischio legati all'eversione di matrice jihadista in Europa, dovrebbe riferire martedì in Copasir il sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica.