Per il presidente del Copasir, dopo gli attentati in Francia e Belgio, si sta
assistendo a un incremento dello "sharing di informazioni" fra i paesi Ue. Ma
non basta: chi non condivide "depotenzia la lotta" contro un "nemico possente"
- Il terrorismo e' un "nemico comune" e la
lotta per il contrasto di questo fenomeno e' una "battaglia comune". Per
combatterla, un punto fondamentale e' la condivisione delle informazioni di
intelligence fra i paesi europei. Lo afferma il presidente del Copasir, Giacomo
Stucchi. Una lezione - sottolinea Stucchi - che, dopo gli attentati a Parigi e
in Belgio, comincia a essere tenuta in maggiore considerazione. Dai fatti del
Bataclan in poi - nota Stucchi - la postura dei francesi "e' forse cambiata" e
si e' senza dubbio assistito a un incremento dello "sharing di informazioni" fra
i paesi Ue. Tuttavia, quelli che mettono in condivisione a livello europeo "sono
molti, ma non tutti". Fra questi, - prosegue - lo scambio di informazioni in
materia di contrasto al terrorismo "e' a un livello molto elevato". Per il presidente del Copasir,
dopo gli attentati in Francia e Belgio, si sta assistendo a un incremento dello
"sharing di informazioni" fra i paesi Ue. Ma non basta: chi non condivide
"depotenzia la lotta" contro un "nemico possente" Il problema - nota il presidente del Copasir - viene dal fatto che alcuni
paesi non partecipano ancora a tale condivisione, un dato che "depotenzia la
lotta" contro un "nemico possente" come il terrorismo, un nemico pienamente
determinato a distruggere l'Occidente. Un problema cruciale per quanto riguarda
la condivisione di intelligence a livello internazionale sta anche nel fatto -
sottolinea Stucchi - che tali informazioni sono detenute dalle procure dei
singoli paesi: essendo protette da segreto istruttorio, e' di fatto impossibile
condividerle. Per questa ragione "bisogna trovare una soluzione per permettere
di agire su tutto il territorio occidentale". La necessita' prioritaria oggi -
avverte Stucchi - e' "interloquire sul terrorismo con le procure europee",
perche' - conclude - "se una persona e' indagata per terrorismo e arriva nel mio
paese devo poter indagare su questa persona".
venerdì 20 maggio 2016
giovedì 19 maggio 2016
19/05/16 - ANSA - EGYPTAIR: STUCCHI, SE E' ATTENTATO CONFERMA FRANCIA NEL MIRINO
Realisticamente non e' possibile
escludere che sia stato un attentato. Se cio' dovesse essere
confermato, sarebbe l'ennesima dimostrazione di quanto
pesantemente la Francia sia ancora nel mirino del terrorismo".
Cosi' il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, commenta il
caso dell'aereo dell'Egyptair.
mercoledì 11 maggio 2016
11/05/16 - AGI - TERRORISMO: STUCCHI, PER SBLOCCARE IPHONE SERVE OK MAGISTRATURA
Sbloccare un iPhone "e' legale nel momento in cui la
magistratura chiede di farlo, da' l'incarico di aprire quel telefono". Cosi' a
Sky il presidente del Copasir Giacomo Stucchi,
commentando la notizia secondo cui il cellulare di uno dei presunti terroristi
arrestati dalla Dda di Bari sarebbe criptato. "Nel caso di San Bernardino la
Apple si e' rifiutata - ha spiegato Stucchi - ma ci
sono comunque degli strumenti, dei mezzi per poter aprire questi telefoni, non
esiste solo la societa' israeliana di cui tanto si e' parlato per la questione
di San Bernardino. Esistono degli hacker, in questo caso sono hacker positivi,
hacker buoni, che sono in grado di fare quel lavoro. Le conoscenze di questi
'hacker buoni' sono sufficienti per ottenere un risultato importante,
fondamentale per la lotta al terrorismo".
11/05/16 - ANSA - SICUREZZA: STUCCHI, INTELLIGENCE ECONOMICA E' SFIDA STRATEGICA
Necessari paletti su vendita know how paese
(ANSA) - L'intelligence economica, la protezione del know how
delle imprese italiane, deve essere un "obiettivo strategico" per i servizi di
sicurezza. Ne è convinto il presidente del Copasir Giacomo Stucchi, intervenuto ad un convegno al Senato sul tema,
secondo il quale "la sfida che noi abbiamo di fronte è dare ai 'decision maker'
la possibilità di capire le conseguenze di certe scelte, sull'oggi e sul
domani". In un mondo globalizzato, ha spiegato Stucchi, vi sono soggetti e fondi "che rappresentano
poteri sovrani" che mirano ad acquisire aziende importanti e strategiche,
soprattutto piccole e medie imprese che hanno un konw how ancora sconosciuto
all'estero. Per questo è necessario "mettere dei paletti" alle vendite di parte
o di intere aziende ritenute strategiche per il sistema paese: "ogni volta che
questo accade c'è una riduzione delle barriere, ma a forza di ridurre l'argine
poi alla fine l'argine cede. E questo non ce lo possiamo permettere". Senza
contare che si tratta di una sfida che riguarda anche "il futuro occupazione"
del nostro paese, poiché già "diverse volte abbiamo visto qualcuno presentarsi
come cavaliere salvatore e poi fare in realtà solo i propri interessi".
L'intelligence economica deve dunque avere la stessa rilevanza e gli stessi
strumenti normativi adottati per la cybersecurity. "Dobbiamo mettere insieme -
ha concluso Stucchi - intelligence, parlamento,
governo e imprese. Si tratta di una questione di rilevanza assoluta".
11/05/16 - ANSA - ABU OMAR: STUCCHI, NON C'E' ALCUNA INCHIESTA INTERNA AISE
Non esiste alcuna indagine interna all'Aise relativa al rapimento
a Milano dell'imam Abu Omar da parte della Cia. Così il presidente del Copasir
Giacomo Stucchi ha replicato ai membri del
Movimento 5 stelle del Comitato che chiedevano al sottosegretario
all'intelligence Marco Minniti di rendere noti i documenti relativi
all'inchiesta. "Minniti - ha spiegato Stucchi - ha
riferito ieri al Copasir che non c'è alcuna indagine interna all'Aise, né c'è
mai stata sulla questione Abu Omar".
martedì 10 maggio 2016
10/15/16 - ANSA - TERRORISMO: STUCCHI; RISCHI PER L'ITALIA, CONTROLLARE MIGRANTI
Bene operazione Bari, piu' fondi ad intelligence e forze polizia - "L'Italia non e' immune dalla minaccia terroristica, non possiamo
illudere i cittadini che non succedera' nulla, ma le nostre forze di polizia e
l'intelligence stanno lavorando al meglio, facendo tutto il possibile sul fronte
della prevenzione, come dimostrano i fermi di Bari". Cosi' il presidente del
Copasir, Giacomo Stucchi, commenta l'operazione del Ros di Bari. Il fatto che
uno degli arrestati fosse domiciliato presso il Cara (Centro di accoglienza per
richiedenti asilo) di Bari-Palese, spiega Stucchi, "testimonia che bisogna
controllare benissimo chi entra in Italia e capire bene chi abbiamo di fronte".
Il presidente del Copasir invita infine il Governo a investire nella sicurezza.
Servono, osserva, "piu' risorse, mezzi e personale per servizi e forze di
polizia perche' aumenta continuamente il numero delle persone da controllare".
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