mercoledì 30 novembre 2016

29/11/16 - LA PRESSE - SIRIA, STUCCHI (COPASIR): FILMATO ZANOTTI CI ERA NOTO DA GIORNI


Che il filmato fosse stato distribuito online, nei nostri ambienti, era noto già da diversi giorni. Ho chiesto urgentemente una nota del Dis per avere un riscontro ufficiale che ponga un sigillo di autenticità. Quando ci sarà la certezza della veridicità delle immagini, potremo dire di più". Così Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, commenta con LaPresse il filmato diffuso su Youtube in cui Sergio Zanotti, denuncia il suo rapimento in Siria sette mesi fa. "Domani, a una convention sul terrorismo, avrò l'occasione di incontrare i direttori delle altre agenzie- aggiunge- e sarà l'occasione per fare il punto de visu".

29/11/16 - ADNKRONOS - SIRIA: STUCCHI (COPASIR), PURTROPPO VIDEO OSTAGGIO ITALIANO PARE AUTENTICO

"Riceveremo una nota nelle prossime ore dagli 007 che ci spiegherà la situazione, alcuni aspetti sono da chiarire, ma pare, purtroppo, che il video sia autentico". Così a l'AdnKronos, il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, sul caso del presunto ostaggio italiano rapito in Siria, di cui un sito russo ha pubblicato il video con il suo appello alla liberazione. "Bisogna capire se è Daesh o chi lo trattiene", aggiunge il senatore leghista.

martedì 29 novembre 2016

29/11/16 - ANSA - ITALIANO RAPITO, STUCCHI, SITUAZIONE REALE NON CHIARA

"Che esista un video e' certo, che Zanotti non sia in Italia lo e' altrettanto. Prima di capire reale situazione si possono fare solo ipotesi". Cosi' in un tweet il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, sulla vicenda del video di Sergio Zanotti.

29/11/16 - ADNKRONOS - SIRIA: STUCCHI (COPASIR), PURTROPPO VIDEO OSTAGGIO ITALIANO PARE AUTENTICO

"La prossima sarà la sfida più difficile- aggiunge su Twitter Stucchi,riferendosi all'italiano ostaggio in Siria- . Una sfida da affrontare con mente e cuore. Serve usare tutta esperienza, professionalità e capacità che abbiamo".

martedì 22 novembre 2016

22/11/16 - AGI - GIUBILEO: STUCCHI, RUOLO CHIAVE 007 NEL GARANTIRE SICUREZZA

"Se l'Italia e' riuscita a garantire in modo cosi' efficace la sicurezza di Expo e Giubileo, il merito e' in buona parte anche della nostra intelligence". Giacomo Stucchi, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, analizza con l'AGI i motivi del "percorso netto" rivendicato stamattina con orgoglio dal ministro dell'Interno per due grandi eventi destinati in teoria ad aumentare l'esposizione al rischio del Paese. "Alfano fa bene a lodare gli operatori delle forze dell'ordine, che ricoprono un ruolo fondamentale - premette Stucchi -, io tengo a sottolineare il contributo importante assicurato dai nostri 007, uomini e donne chiamati ad operare in contesti difficili, che svolgono il loro lavoro in silenzio, lontano dalle luci dei riflettori. Puo' apparire un paradosso, ma i risultati della prevenzione per loro stessa natura non si vedono, e quando non accade nulla non ci si chiede il perche', si dimentica tutta la fatica che c'e' dietro. E il caso, o la fortuna, non c'entrano nulla"."Con il Giubileo - spiega il presidente del Copasir - e' stato sostanzialmente riproposto il modello Expo, che era risultato vincente: ci sono state tutta una serie di situazioni che potevano risultare delicate alla vigilia - mi riferisco ad esempio a visite di Stato, a incontri con personalita' importanti, a forti esposizioni del Santo Padre - ma che affrontate con metodo e professionalita' sono state gestite nel migliore dei modi e senza allarmi particolari. Naturalmente - conclude Stucchi - siamo felici che tutto sia andato per il verso giusto, ma ora niente e nessuno ci autorizzano ad abbassare la guardia. Giusto pochi giorni fa abbiamo avuto in audizione il direttore dell'Aisi, Mario Parente, che ci ha confermato come sia stata ulteriormente incrementata l'attenzione su tutta una serie di luoghi e situazioni. Senza dimenticare che quasi tutti gli analisti sono concordi nel ritenere che le ultime sconfitte militari dell'Isis rischiano di tradursi in un nuovo impulso all'attivita' asimmetrica, ovvero nel tentativo di mettere a segno nuovi attentati in Occidente".

lunedì 14 novembre 2016

14/11/16 - ANSA - TERRORISMO:FEZZANI;STUCCHI, BENE AZIONE INTELLIGENCE

"Desidero esprimere il mio compiacimento per l'operazione antiterrorismo che ha portato all'arresto in Sudan del terrorista tunisino Moez Fezzani". Lo dichiara il Presidente del Copasir Giacomo Stucchi. "L'intensa e proficua attivita' svolta dalla nostra intelligence in collaborazione con altri Paesi - continua il parlamentare leghista - ha avuto un ruolo di rilievo nell'operazione, contribuendo a scongiurare la possibilita' che un soggetto particolarmente pericoloso per la sicurezza di tutti i cittadini occidentali potesse continuare a rimanere ancora a piede libero".

sabato 5 novembre 2016

05/11/16 - ADNKRONOS - LIBIA, LIBERATI I DUE OSTAGGI ITALIANI: "NON ABBIAMO SUBITO VIOLENZE"


I due tecnici italiani della società Conicos, Danilo Calonego e Bruno Cacace, e il cittadino canadese Frank Poccia, rapiti a settembre, sono stati liberati questa notte nel sud della Libia e hanno fatto rientro in Italia nelle prime ore di questa mattina con un volo dedicato. Calonego, Cacace e Poccia erano stati sequestrati a Ghat il 19 settembre scorso nei pressi del cantiere dove lavoravano da un gruppo armato che aveva bloccato la vettura sulla quale viaggiavano. Ascoltati in queste ore nella caserma del Ros a Roma dal pubblico ministero, Sergio Colaiocco, che conduce le indagini, i due tecnici italiani hanno raccontato di non aver subito violenza, di essere stati trattati bene. Danilo Calonego e Bruno Cacace hanno riferito anche di essere stati sempre insieme, dal rapimento fino alla liberazione, nelle mani di un gruppo di criminali comuni senza matrice religiosa.In una dichiarazione ad Aki - Adnkronos International l'addetto stampa del Consiglio comunale di Ghat, Hasan Issa, ha spiegato che "l'operazione che ha portato alla liberazione" si è svolta "con la partecipazione delle forze di sicurezza libiche a Ghat e la task force di sicurezza italiana". "Al momento non è possibile parlare dei dettagli dell'operazione né dei rapitori perché l'operazione è tuttora in corso - ha aggiunto Issa - Quello che posso affermare con certezza è che l'operazione per la liberazione degli ostaggi è avvenuta sotto il coordinamento del Consiglio presidenziale" guidato da Fayez al-Serraj "e con la partecipazione delle forze di sicurezza libiche a Ghat e della task force di sicurezza italiana". Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso sollievo e soddisfazione per la liberazione dei due tecnici Danilo Calonego e Bruno Cacace, rapiti in Libia il 19 settembre scorso. Lo riferisce una nota del Quirinale. Il Presidente Mattarella ha ringraziato tutte le istituzioni che si sono prodigate per la positiva conclusione della vicenda. "Oggi è un momento di sollievo e di gioia che vorrei condividere con i familiari dei nostri tecnici. Un pensiero grato a tutti coloro che hanno lavorato per la loro liberazione, dagli apparati di sicurezza all'Unità di crisi della Farnesina" ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi. "Un grazie particolare - ha aggiunto il premier - alle autorità e alle Forze di sicurezza libiche. Riconoscenza per la sincera solidarietà fatta sentire dai sindaci e dalle kabile del sud della Libia"."Grande soddisfazione per la notizia della liberazione dei nostri due connazionali, Danilo Calonego e Bruno Cacace, e del loro collega canadese" ha espresso il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni."Già in settimana avevamo avuto informazioni su un possibile sviluppo positivo della vicenda, che stava evolvendo in un modo tale da lasciare ben sperare. Oggi è giusto condividere questa gioia con i famigliari dei due sequestrati, che aspettavano con ansia questo momento - ha commentato all'Adnkronos Giacomo Stucchi, presidente del Copasir - E bisogna anche sottolineare il lavoro silenzioso e prezioso dell'Intelligence italiana che ancora una volta, operando in collaborazione con le autorità libiche, ha dimostrato capacità e professionalità".Stucchi ha sottolineato "la complessità della vicenda e quindi la difficoltà del lavoro di chi è stato chiamato ad operare, in un contesto caratterizzato da troppe voci e informazioni inattendibili". Quanto all'eventualità del pagamento di un riscatto, il presidente del Copasir ha osservato: "Non abbiamo notizie su eventuali contropartite. Verificheremo quello che emerge e la strategia seguita. Al momento non ho informazioni che mi possano portare a dire se c'è stato qualcosa o meno in questo senso. Nelle prossime settimane faremo una ricostruzione puntuale sulla vicenda, l'importante è che i tecnici rapiti siano tornati a casa"."Quando apprendi certe buone - anzi ottime - notizie ti senti sollevato. Giusto quindi ringraziare chi in silenzio risolve questioni delicate", ha aggiunto Stucchi sul proprio profilo Twitter."Siamo felici. Sappiamo che sta bene e che non vede l'ora di tornare, al più presto" ha detto all'Adnkronos un nipote di Bruno Cacace. I familiari del tecnico di Borgo San Dalmazzo nel cuneese, appresa la notizia della liberazione, si sono ritrovati a casa della madre ottantenne. "Siamo tutti qui a casa della mamma e - ha aggiunto - aspettiamo il suo ritorno per riabbracciarlo"."Finalmente è finito un incubo, c'è grande felicità per questa notizia" ha detto all'Adnkronos Stefano Deon, sindaco di Sedico, il comune del bellunese di cui Danilo Calonego è originario. "Ho sentito la famiglia - ha aggiunto il sindaco del comune dove vivono la madre e una delle figlie di Calonego - e chiaramente sono tutti molto contenti"."Provo un forte sollievo: è la notizia che tutti aspettavamo" ha commentato il sindaco di Mondovì, Stefano Viglione. "Abbiamo vissuto settimane di grande ansia per la sorte dei nostri connazionali: la loro liberazione - ha sottolineato - non può quindi che riempirci di gioia. Il pensiero va ai familiari che finalmente possono riabbracciare i loro cari, ma anche alla proprietà dell’azienda, che sappiamo aver vissuto settimane di grande angoscia. Tutto si è risolto per il meglio, grazie anche all’importante lavoro della Farnesina, con la collaborazione delle autorità libiche".