martedì 12 settembre 2017

12/09/17 - ANSA - AUDIZIONE COPASIR, DOSSIER USA NON SIGNIFICATIVO. STRATEGIA LIBIA.

"La ragion di Stato non puo' prevalere sulla ricerca della verita'". Lo ha assicurato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in una lunga audizione al Copasir durata due ore e mezzo, che ha toccato tutti i dossier della sicurezza nazionale, dalla Libia ai migranti, dal terrorismo ("attenzione alta ma nessuna evidenza") alla rete Telekom-Sparkle, definita "strategica" e che sara' tutelata usando "tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione", a Fincantieri-Stx. Nel corso della riunione il presidente, che era accompagnato dal direttore del Dis, Alessandro Pansa, si e' riservato di produrre in seguito ulteriore documentazione richiesta dai componenti del Comitato. Trovare la verita' sull'uccisione di Giulio Regeni "e' un dovere di Stato", ha spiegato Gentiloni difendendo la decisione di mandare al Cairo l'ambasciatore Giampaolo Cantini, che si insediera' dopodomani proprio con il fermo mandato di cercare di ottenere la massima collaborazione da parte delle autorita' egiziane. Al premier e' stato anche chiesto conto dell'informativa che gli Usa - a quanto riferito dal New York Times - ha mandato al Governo Renzi per comunicare "prove esplosive" sul coinvolgimento degli apparati di sicurezza egiziani nell'omicidio Regeni. A quanto appreso il premier avrebbe spiegato gche in realta' il dossier era abbastanza generico e non conteneva elementi di novita' significativi rispetto a quanto gia' noto ai nostri 007. Il dossier non e' stato consegnato materialmente all'epoca al Copasir perche' conteneva informazioni di servizi terzi, ma il materiale sarebbe stato girato ai magistrati italiani. E sono diversi i Paesi che potrebbero contribuire ad arrivare alla verita' sull'omicidio Regeni. Oltre all'Egitto e agli Usa, anche l'Inghilterra, visto che il ragazzo svolgeva la sua attivita' di ricerca per conto dell'universita' di Cambridge. Sono tanti gli interessi in gioco - economici, di influenza e di strategia - che si intersecano nel caso dell'uccisione del ragazzo friulano. "Ma gli interessi economici - ha spiegato il il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi - non possono impedire l'accertamento della verita': questa e' una consapevolezza che il Governo ha mostrato di avere oggi". Nessuna notizia, intanto, sull'avvocato Ibrahim Metwaly, consulente legale della famiglia di Giulio Regeni nella capitale egiziana, "scomparso", secondo notizie di stampa, all'aeroporto della capitale mentre si stava imbarcando su un volo diretto a Ginevra. L'intelligence italiana sta seguendo il caso. Mentre a confermare la normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi dopodomani il ministro degli Esteri Angelino Alfano incontrera' il suo collega egiziano Sameh Shoukry a Londra. Altro tema dibattuto nell'audizione e' stato quello degli accordi con la Libia che hanno portato ad un netto calo delle partenza di migranti. Inchieste giornalistiche hanno messo in luce il ruolo dei trafficanti che sarebbero stati 'foraggiati' dagli italiani per fermare i flussi. Gentiloni ha smentito la circostanza sottolineando invece la strategia complessiva messa in campo dall'Italia per frenare le partenze, parlando con tutti gli interlocutori rappresentativi della complessa realta' libica. Dal premier Fayez al Serraj all'uomo forte della Cirenaica Khalifa Haftar ai capi-tribu' cui sono stati assicurati aiuti per la realizzazione di progetti (scuole, palestre, reti idriche, ecc.). E attenzione il premier avrebbe assicurato anche sul versante delle condizioni dei centro di detenzione libici: si punta a migliorarle con la collaborazione di Oim e Unhcr.

12/09/17 - ANSA - LIBIA: STUCCHI, ACCORDI CON CAPITRIBU' NON TRAFFICANTI

Lo dice presidente Copasir dopo audizione Gentiloni - "Accordi sono stati fatti dall'Italia non con i trafficanti, ma con i rappresentanti istituzionali libici, che non sono come da noi i sindaci democraticamente eletti, ma potremmo definirli i capivillaggio, i referenti che gestiscono amministrativamente quelle realta'". Lo ha detto il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, dopo l'audizione del premier Paolo Gentiloni, che ha risposto anche in merito alle inchieste giornalistiche che hanno riferito di pagamenti da parte dell'Italia ai trafficanti di uomini per bloccare le partenze dei migranti. "In cambio - ha spiegato Stucchi - noi abbiamo dato qualcosa ai rappresentanti istituzionali libici che sono soprattutto progetti che possono essere realizzati". Il presidente del Copasir ha poi spiegato che il Comitato attende "note integrative" promesse dal premier, che oggi era accompagnato dal direttore del Dis Alessandro Pansa. Gentiloni potrebbe tornare nuovamente in audizione entro la fine dell'anno.

12/09/17 - ADNKRONOS - LIBIA: STUCCHI, ACCORDI PRESI CON I CAPI-VILLAGGIO, NON CON I TRAFFICANTI

"Con Gentiloni abbiamo parlato di quello che l'Italia, e non solo l'Italia sta facendo per impedire le partenze dei migranti, cioè degli accordi con i rappresentanti 'istituzionali' locali". Lo ha detto il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, dopo l'audizione presso l'organismo di controllo sui servizi del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Per Stucchi è chiaro che "dobbiamo discutere con chi gestisce quelle realtà, i capi-villaggio, che sono i rappresentanti riconosciuti in quelle realtà, hanno un ruolo, anche se non sono eletti come avviene per i nostri rappresentanti". "Ma loro non sono i trafficanti", ha sottolineato il presidente del Copasir.

12/09/17 - ANSA - REGENI. GENTILONI AL COPASIR; STUCCHI, ITALIA VUOLE VERITA'

Regeni: Gentiloni al Copasir; Stucchi, Italia vuole verita' 'Chiesto a Governo pressione per avere massima collaborazione' - "Gli interessi economici non possono impedire l'accertamento della verita': questa e' una consapevolezza che il Governo ha mostrato di avere oggi". Lo ha detto il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, al termine dell'audizione del premier Paolo Gentiloni. "Noi - ha aggiunto Stucchi - abbiamo chiesto che l'Italia faccia pressione sul Governo egiziano per avere la massima collaborazione". Sono arrivate, ha aggiunto, "risposte con la trasmissione di documentazione alle nostre autorita' ma purtroppo la vicenda non trova ancora soluzione ed io sono sempre stato dubbioso sul comportamento delle autorita' egiziane: vedremo quello che accade".