Testo assegnato in Commissione. "In Europa incentivate
le aperture dei casinò"
"Se si procedesse ad un confronto con gli altri Paesi
europei - nota Stucchi - risulterebbe evidente la disparità, sia nel numero,
sia nella localizzazione su scala nazionale, facendo mancare al nostro Paese
uno strumento promozionale così efficace. Si ritiene che, sulla scorta
dell'esperienza europea che ha incentivato l'apertura di case da gioco in
centri turistici medio-piccoli, ogni singola regione, ove esistano ragioni storiche
o condizioni ambientali favorevoli per l'esercizio di una casa da gioco,debba
concedere la relativa autorizzazione che consentirebbe tanto un equilibrio
territoriale, quanto maggiori possibilità di controllo dal punto di vista
dell'ordine pubblico rispetto ai centri turistici più congestionati. Sarebbe,
anzi, auspicabile l'emanazione in tempi brevi di una legge organica che
legittimi e stabilisca i limiti e le condizioni dell'esercizio del gioco
d'azzardo. E' superfluo ricordare che il gioco d'azzardo clandestino - scrive
Stucchi - è una delle principali attività della criminalità organizzata quale
fonte di finanziamento e strumento di riciclaggio di denaro proveniente da
attività illecite, e che comporta gravi rischi per tutti coloro che lo
praticano, senza avere alcuna garanzia. D'altronde, le remore morali ce fino ad
oggi hanno impedito una liberalizzazione del gioco d'azzardo sembrano dover
cadere, poichè in tutti i modi oggi viene pubblicizzato dai mass media
l'accesso al "guadagno facile"; nè deve scandalizzare che lo Stato o
le istituzioni pubbliche possano ricavare benefici dal gioco dei cittadini,
visto che, da sempre sono consentiti lotto, lotterie, concorsi-pronostici, i
cui proventi vengono in gran parte incassati dallo Stato e che tale tendenza
ha, negli ultimi anni, subito un'accelerazione notevole, portando
all'autorizzazione e al proliferare di nuove lotterie nazionali. La valenza
turistica e le ricadute occupazionali che, di regola, caratterizzano l'istituzione
di una casa da gioco assumono un notevole rilievo per il comune di San
Pellegrino Terme, il quale, sotto profilo economico, a causa delle limitate
prospettive di sviluppo industriale e della stessa attività artigianale, una
volta colonna portante dell'economia locale, attraversa una fase critica. L'apertura
di una casa da gioco a San Pellegrino Terme aprirebbe nuovi orizzonti anche
sotto questo profilo, offrendo la possibilità di finanziare programmi nel
settore alberghiero e in quello delle opere pubbliche. Dal punto di vista turistico,
San pellegrino Terme, in provincia di Bergamo, è una prestigiosa località termale,
che è già stata sede, in passato, di una casa da gioco e che mantiene, oggi,
tutti i titoli e le strutture per corrispondere alle necessità conseguenti
all'esercizio di tale attività. Il casinò municipale di San Pellegrino Terme,
pregevole opera in stile liberty dell'inizio del 1900, di proprietà cdel
comune, è ancora oggi una strutttura perfettamente funzionane per
manifestazioni turistiche, artistiche e culturali. La stazione termale e
turistica di San Pellegrino Terme si trova ad una distanza conveniente dal
capoluogo regionale, con il quale è ben collegata, tramite autostrada e strada
in collegamento veloce. Su tali premesse, nell'attesa di realizzare quel
progetto federalista che oggi rappresenta l'elemento essenziale del dibattito
politico, si confida in una sollecita disanima e approvazione del presente
disegno di legge, già presentato alla Camera nelle passate legislature".
Dunque al primo articolo il disegno di legge prevede che "In deroga agli
articoli da 718 a 722 del codice penale, è autorizzata l'apertura di una casa
da gioco nel comune di San pellegrino Terme. 2. L'autorizzazione di cui al
comma 1 è concessa con decreto del presidente della giunta della regione Lombardia
su richiesta del sindaco del comune di San Pellegrino Terme, previa delibera
del consiglio comunale. L'autorizzazione è concessa per non più di venti anni
ed è rinnovabile".
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