"Dopo lo scenario emerso con l'inchiesta EyePyramid, dai contorni ancora da chiarire, si avverte ancor di più il bisogno di riaggiornare quanto prima il nostro piano nazionale di cyber security, rimasto inapplicato in molte sue parti". A dirlo a Cyber Affairs è Giacomo Stucchi, senatore della Lega Nord e presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che vigila sull'operato dei Servizi segreti. In sostanza, rimarca Stucchi, "serve assolutamente rivedere il Dpcm Monti del 2013, definendo un nuovo quadro normativo che possa mettere in sicurezza il Paese. Va rivisto tutto l'impianto, creando un'unità più agile e snella che gestisca tutta una serie di ulteriori rapporti con la Pubblica Amministrazione, e per farlo vanno usate le risorse stanziate in Legge di stabilità. Mentre il Copasir, come da sue prerogative, darà una sua valutazione della revisione - qualora dovesse esserci - e farà proposte di natura normativa su leggi ordinarie". Quanto al recente caso di cyber spionaggio il presidente del Copasir conferma di aver chiesto all'intelligence "una valutazione, classificata, che è arrivata nelle scorse ore. Il vero nodo da sciogliere è chiarire quali siano i contorni reali della vicenda, ovvero quanto sia stato effettivamente rubato a seguito dell'attività e se queste informazioni siano state usate solo per guadagnare - fatto di per sé già gravissimo - o se dietro ci sia qualcosa di ancora più grosso e organizzato. Lo capiremo meglio con l'analisi del materiale presente sui server negli Usa. Come comitato - conclude Stucchi - abbiamo comunque aperto da tempo, subito dopo il caso Hacking Team, una indagine conoscitiva sull'utilizzo di malware e trojan. Stiamo portando avanti un confronto con tutti i player del settore e già la prossima settimana le audizioni proseguiranno".
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