Il Copasir osserva con attenzione "tutti gli sviluppi delle vicende che riguardano la cyber security del Paese", inclusi lo stanziamento di 150 milioni di euro destinati al settore nell'ultima Legge di Stabilità e la possibile nomina nelle prossime ore di Marco Carrai a consigliere a Palazzo Chigi sulla sicurezza cibernetica. A dirlo a Cyber Affairs è Giacomo Stucchi, senatore della Lega Nord e vicepresidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che vigila sull'operato dei Servizi segreti. "Esclusi i 15 milioni di euro già indirizzati alla Polizia Postale", rimarca Stucchi, "non è ancora chiaro dove finiranno i fondi per la cyber security investiti dal governo". Il Copasir, rileva ancora il presidente del comitato, "vorrebbe essere consultato su come utilizzarli, perché questi fondi possono essere strategici per la sicurezza della nazione, in particolare per la lotta alla minaccia terroristica. Tuttavia questo ancora non è avvenuto". Sull'eventualità che Matteo Renzi possa nominare l'amico manager Marco Carrai consulente di Palazzo Chigi per la sicurezza cibernetica e affidarli il compito di occuparsi di una mini struttura interna dedicata a questo settore, Stucchi aggiunge: "La legge attuale dice chiaramente che un presidente del Consiglio ha il potere di farlo. Tuttavia questa persona potrebbe occuparsi solo del versante investigativo e non di quello dell'Intelligence. A quest'ultimo aspetto possono dedicarsi solo i Servizi segreti".
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