Necessari paletti su vendita know how paese
(ANSA) - L'intelligence economica, la protezione del know how
delle imprese italiane, deve essere un "obiettivo strategico" per i servizi di
sicurezza. Ne è convinto il presidente del Copasir Giacomo Stucchi, intervenuto ad un convegno al Senato sul tema,
secondo il quale "la sfida che noi abbiamo di fronte è dare ai 'decision maker'
la possibilità di capire le conseguenze di certe scelte, sull'oggi e sul
domani". In un mondo globalizzato, ha spiegato Stucchi, vi sono soggetti e fondi "che rappresentano
poteri sovrani" che mirano ad acquisire aziende importanti e strategiche,
soprattutto piccole e medie imprese che hanno un konw how ancora sconosciuto
all'estero. Per questo è necessario "mettere dei paletti" alle vendite di parte
o di intere aziende ritenute strategiche per il sistema paese: "ogni volta che
questo accade c'è una riduzione delle barriere, ma a forza di ridurre l'argine
poi alla fine l'argine cede. E questo non ce lo possiamo permettere". Senza
contare che si tratta di una sfida che riguarda anche "il futuro occupazione"
del nostro paese, poiché già "diverse volte abbiamo visto qualcuno presentarsi
come cavaliere salvatore e poi fare in realtà solo i propri interessi".
L'intelligence economica deve dunque avere la stessa rilevanza e gli stessi
strumenti normativi adottati per la cybersecurity. "Dobbiamo mettere insieme -
ha concluso Stucchi - intelligence, parlamento,
governo e imprese. Si tratta di una questione di rilevanza assoluta".
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