C'è anche la concessione del permesso di soggiorno agli informatori
dell'intelligence nel pacchetto antiterrorismo che il Consiglio dei ministri
dovrebbe approvare mercoledì prossimo. Il condizionale è d'obbligo dopo che il
provvedimento è saltato all'ultimo momento due volte in pochi giorni. Gli uffici
legislativi interessati sono al lavoro sulle bozze: coinvolti Interno,
Giustizia, Difesa, Esteri, Economia ed anche la presidenza del Consiglio per la
parte che riguarda i servizi segreti. E proprio il responsabile per questi
ultimi, il sottosegretario Marco Minniti, ha preparato le sue proposte per il
settore che mirano, si legge in un documento di presentazione, ad "elevare, in
maniera mirata, la capacità degli organismi di sicurezza a fronteggiare" la
minaccia terroristica. Sul piano legislativo si punta ad ampliare le garanzie
funzionali per gli 007 che operano in scenari ad alto rischio, con la
possibilità - ad esempio - di testimoniare con identità fittizia in modo da
tutelare gli infiltrati. Si intende poi fornire "nuovi strumenti di acquisizione
informativa", che vanno dai colloqui con i detenuti (ora vietati dalla legge per
gli agenti dei servizi) al rilascio di permessi di soggiorno a fini informativi.
Nel primo caso l'obiettivo è quello di mettere sotto stretto monitoraggio un
ambiente, quello carcerario, particolarmente delicato in cui si fa proselitismo
e propaganda jihadista e che ospita diversi soggetti da 'attenzionare'. Nel
secondo caso lo scopo è riconoscere ed incentivare il contributo delle fonti
utilizzate dai servizi nella tutela contro la minaccia jihadista. Ci sarà
inoltre un piano di acquisizione straordinaria nell'intelligence di
professionalità specialistiche: il reclutamento riguarderà 100 unità aggiuntive
nel triennio 2015-2017 nei campi del terrorismo di matrice religiosa, della
conoscenza di lingue rare e della sicurezza cibernetica: 5 milioni di euro la
spesa aggiuntiva prevista. Infine, ci saranno ammodernamenti tecnologici con il
potenziamento dei database, della capacità di ricerca e di condivisione delle
informazioni, degli strumenti informatici e dei collegamenti. Intanto, il
presidente del Copasir, Giacomo Stucchi,
intervistato da Affaritaliani.it, informa: "questa settimana ci è stato fornito
un nuovo elenco di soggetti che si sono aggiunti alla lista di coloro che
vengono seguiti con attenzione dall'intelligence. Abbiamo verificato anche come
alcune di queste persone siano già oggetto di indagine da parte della
magistratura. L'incremento del numero di soggetti inseriti negli elenchi da una
parte fa piacere, perché dimostra che c'è attenzione massima da parte dei nostri
servizi di sicurezza ma, dall'altra, preoccupa perché vuole dire che in questo
momento c'è un numero maggiore di persone potenzialmente pericolose".
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