Al comparto dell'intelligence vanno destinate "maggiori risorse, non solo economiche ma anche umane e tecnologiche". E' il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, ad illustrare la proposta avanzata dal Comitato al termine dell'audizione di Marco Minniti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi di informazione e sicurezza. Servono "nuovo personale, nuove risorse e nuove attrezzature", queste ultime anche per fronteggiare le cyber minacce, ha sottolineato Stucchi, "e il governo e' disponibile a discuterne". "La minaccia e' tale - ha ricordato Stucchi - che richiede il maggior sforzo possibile di contrasto: non bisogna lesinare risorse a chi e' impegnato quotidianamente in prima fila. Con il sottosegretario Minniti ci siamo confrontati su questa nuova forma di terrorismo 'molecolare', caratterizzato da piccole aggregazioni di singoli individui o gruppi estremamente ristretti, molto piu' difficili da controllare". Per quanto riguarda in particolare l'Italia, "atti e gesti drammatici posono essere compiuti in qualsiasi Paese - ha ricordato il presidente del Copasir - e noi rappresentiamo un obiettivo al pari di tutti gli altri Paesi occidentali, ma dire che tutto e' possibile non vuol dire che tutto sia probabile: ci sono eventi altamente imprevedibili e altri che possono non esserlo. Ovviamente, noi lavoriamo per prevenire, con uomini e strutture impegnati al 110%". L'inchiesta della procura di Roma (nel cui mirino e' finita una decina di islamici residenti in Italia, sospettati di avere legami con la jihad )? "La procura fa il suo lavoro, e' giusto che la magistratura e le forze dell'ordine tengano alta l'attenzione su quello che accade sul territorio". Per il presidente del Copasir, anche "il rischio emulazione resta alto: fatti come quelli di Parigi portano alcuni a diventare protagonisti negativi a livello mondiale e qualcuno puo' essere portato a raccoglierne l'esempio, ma la nostra intelligence monitora tutte le realta' piu' delicate e preoccupanti, la situazione e' sostanzialmente sotto controllo per quanto la perfezione non sia di questo mondo. Schengen? Non ne abbiamo parlato, per noi l'importante e' accedere alle liste dei passeggeri, perche' se ci sono segnali che un soggetto non puo' volare, ad esempio, sui cieli francesi o tedeschi e' giusto che anche l'Italia lo sappia per impedirglielo, se e' il caso". "Nelle prossime settimane - ha concluso Stucchi - torneremo a sentire le agenzie di informazione e sicurezza. Dobbiamo anche valutare l'opportunita' di fare un 'tagliando' alle leggi che regolano l'attivita' dell'intelligence e Minniti ci ha spiegato che intende discutere prima proprio in sede di Copasir le eventuali proposte avanzate dal governo". (AGI) .
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