Aprire nuovi casinò sul territorio nazionale? “Da sempre favorevole”, spiega al VELINO Giacomo Stucchi, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica al Senato in quota Lega. “Ho presentato anche diverse proposte di legge in tal senso”. La questione potrebbe essere contemplata ora anche all’articolo 14 della Delega Fiscale che potrebbe comprenderne la regolamentazione. “Viviamo un paradosso”, spiega ancora il senatore leghista. “Siamo un paese che da una parte autorizza un numero infinito di sale da gioco on line e slot macchine mangiasoldi dove i controlli sono pochi o nulli vista la difficoltà di poter tenere sotto controllo in modo capillare la gestione; dall’altra parte però vietiamo l’apertura di nuove sale da gioco reali che sono effettivamente gli unici luoghi dove si sa chi sono i frequentatori e dove avviene un reale controllo sui clienti che giocano le maggiori cifre. Al fine questo, di prevenire riciclaggio di denaro. Oggi infatti – prosegue Stucchi - la criminalità organizzata non cerca nei casinò un punto di riferimento per ripulire il denaro”. Il senatore leghista ricorda poi le parole di Paolo Portoghesi in merito alla valenza artistica dei casinò. “San Pellegrino è in piena epoca liberty come il grand hotel di fronte che ha appena ricevuto un importante stanziamento dal Cipe per il restauro completo. San Pellegrino viene ricordata soprattutto per l’acqua ma è giusto ridare la corretta importanza anche artistica al luogo. Basti pensare – sottolinea – che l’immagine del Casinò è addirittura sulle bottiglie d’acqua che è la più diffusa al mondo”. Stucchi non ha dubbi sulla possibilità di far entrare i privati nella gestione dei casinò: “Da sempre credo che anche in settori così delicati ci possa essere il privato al fine di far entrare nuove risorse che possono essere utilizzate per disporre adeguati controlli, che devono però essere esclusivamente gestiti dal pubblico”, spiega. E sull’apertura di nuovi Casinò in Sicilia? Come quelli a Taormina e Palermo? “Bisogna ragionare in termini di responsabilizzazione dei territori”, spiega ancora il senatore. “Le aperture devono essere subordinate alle giuste garanzie ma in tutte le zone dove non vi sono problemi credo non bisogni avere timori circa la possibilità di aprire nuovi Casinò”. Certo, precisa poi, “non bisogna inflazionare i territori. Quando si dice uno nuovo per ogni regione si commette un errore. Non si può mettere sullo stesso piano una regione con una accentuata densità di popolazione con una regione con scarsa densità. Occorre definire i parametri in conferenza stato regioni. In questo senso – conclude Stucchi - credo che Taormina sia una delle realtà più portate dal punto di vista storico e turistico. Se ci sono tutte le garanzie non vedo perché debba essere esclusa a priori”.
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