Sulla tragica vicenda del cooperante italiano Giovanni Lo Porto "gli Stati Uniti
devono spiegare ancora tante cose". Lo ha detto il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, parlando con i giornalisti, al
termine di una lunga audizione presso il Comitato parlamentare del
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega ai servizi di
sicurezza, Marco Minniti. Stucchi ha spiegato che l'audizione ha permesso al
Comitato di acquisire tutte le informazioni sul sequestro e sulla fine tragica
di Lo Porto in possesso delle diverse Agenzie per valutarne l'operato. "Nessuno
- ha poi spiegato - ha rivolto appunti verso le nostre Agenzie", aggiungendo che
il Comitato ha acquisito molte informazioni "altamente classificate" che,
ovviamente, non possono essere rese pubbliche neanche dal governo perché "frutto
di collaborazione con altre Agenzie". Stucchi ha poi confermato che i nostri
servizi di sicurezza, su questo caso, "hanno operato nel migliore dei modi" e
che c'è stato "uno scambio di interlocuzione tra Agenzie costante", mentre il
riconoscimento del corpo di Lo Porto dopo l'attacco con i droni nel luogo dove
era detenuto è avvenuto "con le procedure previste dalle norme utilizzate in
questi casi" che hanno purtroppo confermato che il corpo ritrovato era quello
del nostro connazionale.
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