Nel compound c'erano talebani, non ci dovevano essere ostaggi - "A gennaio gli americani hanno fatto questo raid con dei droni cercando di
colpire un compound dove c'erano dei talebani. Il compound era un target giusto
e di solito dove ci sono i talebani non vengono tenuti anche gli ostaggi e
invece in quel caso lì, purtroppo, c'erano anche degli ostaggi". Lo ha detto ad
Affaritaliani.it il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi. Il problema - ha detto Stucchi rispondendo ad una
domanda se quanto accaduto sia un incidente - è che l'obiettivo era giusto e
l'operazione era condotta contro un obiettivo di quelli, tra virgolette,
certificati. Ovvero di quelli che vengono scelti in base a informazioni precise.
Gli ostaggi non ci dovevano essere e di solito non sono presenti in quel tipo di
compound". "Bisogna capire se è stato fatto, prima di utilizzare il drone, tutto
il possibile per verificare l'effettiva presenza solo di talebani. Ma questo lo
vedremo più avanti. Ripeto, normalmente nei compound di quel tipo gli ostaggi
non ci sono". Perché la notizia è uscita solo ora, tre mesi dopo la morte?
"Dipende di che livello parliamo", risponde Stucchi. "Può darsi che qualcuno sapesse qualcosa, ma
serviva individuare i corpi e verificare tutto con il dna. Non è così semplice
recuperare queste informazioni e prima di dare una notizia del genere bisogna
essere certi che fossero davvero loro i soggetti. Ufficialmente la notizia è
stata data con questo ritardo rispetto a quando è davvero accaduto il fatto ma
perché bisogna essere certi. Non si possono commettere errori", ha
concluso.
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