Per Stucchi "non è tanto una questione di
intelligence, il problema è capire che tipo di collaborazione sono disposti a
garantire le forze di polizia e l'autorità giudiziaria locali ai nostri
investigatori che sono in Egitto per sapere quello che è successo". Nel corso
dell'audizione il capo degli 007 "ha confermato come Regeni non avesse alcuna
collaborazione con le nostre agenzie di intelligence", ha agiunto il senatore
leghista. Non è esclusa, invece, la possibilità che le ricerche che il giovane
italiano stava conducendo al Cairo siano state utilizzato da altri: "Ma si
tratta di illazioni - ha sottolineato Stucchi - .
Del resto tutti quelli che scrivono report su paesi in cui ci sono situazioni
tanto delicate possono attirare l'attenzione di tanti soggetti, anche di
servizi. Ma si tratta in ogni caso di fonti aperte, non classificate, reperibili
facilmente su internet". Stucchi ha ricordato come
"Manenti ha ricostruito, giorno per giorno, anzi ora per ora, la cronologia
degli avvenimenti", ripercorrendo "quanto accaduto dal momento della scomparsa
di Regeni a quello del ritrovamento del corpo, nonché i contatti e le
informazioni avute dall'ambasciata italiana e dai servizi". Mentre sul fatto che
lo stesso direttore dell'Aise fosse in Egitto proprio in quelle ore, è stato lo
stesso Stucchi a confermare come quel viaggio era
in agenda da prima che scoppiasse il caso Regeni.
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