Cambia la minaccia del
terrorismo jihadista ed aumentano gli obiettivi
monitorati dall'intelligence. Lo ha detto il presidente del
Copasir, Giacomo Stucchi, al termine del'audizione del
direttore dell'Aisi, Mario Parente. "L'Italia - ha spiegato Stucchi - e' nel mirino dei
terroristi come tutti gli altri Paesi Occidentali e per prevenire
attentati e' stato innalzato il livello dei controlli, anche su
luoghi diversi dagli 'hard target' che prima non erano stati
inseriti nella lista dei possibili obiettivi: luoghi che
richiamano aggregazioni di persone e, sul fronte dei controlli, non
solo moschee e centri islamici, ma anche ristoranti, luoghi
di ritrovo, kebab. Oggi sono molti di piu' i posti
controllati e dunque servirebbe anche adeguare il numero e gli
strumenti delle forze dell'ordine e
dell'intelligence". "Sembra difficile - ha poi osservato il presidente
delCopasir - che in Italia possano entrare in azione
cellule strutturate; piu' probabile l'iniziativa di un singolo o
di un piccolo gruppo, anche se siamo a livello di ipotesi, non
ci sono allarmi puntuali su questo". Nel corso dell'audizione, ha proseguito Stucchi,
"Parente ha anche riferito che e' stato organizzato un
dispositivo informativo molto capillare sul territorio per
individuare possibili veloci radicalizzazioni e potenziali minacce". Sul fronte dei 'returnees', cioe' dei combattenti di
ritorno dai teatri di guerra di Siria ed Iraq, per il senatore,
"non ci sono allarmi, anche se c'e' attenzione: sono 110 i
foreign fighters che in qualche modo hanno avuto a che fare con
l'Italia e, di questi, meno di 20 sono italiani. In questo ambito
siamo messi meglio di altri Paesi europei che hanno numeri
piu' consistenti". Infine, il capitolo migranti. "E' altamente
improbabile, anche se non si puo' escludere - ha osservato - che
terroristi mandati dall'Isis entrino Italia con i barconi. Ma la
maggior parte degli arrivi via mare provengono dall'Africa
subsahariana e sono migranti economici, che non hanno dunque diritto
a stare nel nostro Paese. Il Governo su questo deve essere piu'
rigido, come fanno altri Paesi europei".
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