martedì 17 febbraio 2015

17/02/15 - DIRE - LIBIA. STUCCHI: SI DECIDA IN FRETTA COSA FARE

"La situazione in Libia e' realmente pesante per questo ritengo che un intervento sia inevitabile. Si tratta di decidere in fretta cosa fare per riportare la situazione alla normalita', garantire un controllo delle coste che impedisca nuove partenze di soggetti tra cui potrebbero celarsi dei terroristi e fermare l'espansione delle truppe dell'Isis, o meglio annullare la loro presenza in quel Paese, anche per impedire possibili conseguenze pericolose che potrebbero riguardare in modo preoccupante tutta l'Europa e non solo l'Italia". Cosi' si esprime il Presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, intervenendo sulla crisi libica. "La situazione e' gravissima e la comunita' internazionale deve decidere in fretta cosa fare. Visto il numero elevatissimo di persone, alcune centinaia di migliaia, che sulle coste libiche aspettano di raggiungere l'Italia, il rischio, nonostante l'impegno dell'intelligence, che possibili terroristi, anche non coordinati tra loro, si nascondano sui barconi in partenza e' concreto. Certo- continua Stucchi- fino ad ora, vista la situazione delicata, ogni soggetto che arriva viene controllato in modo approfondito. Mi chiedo pero', con molta preoccupazione, come si possano garantire controlli adeguati nel caso di arrivi in massa, magari 10.000 in un giorno". "Lavorare al meglio per Forze dell'ordine e Intelligence in una simile situazione sarebbe impossibile e i terroristi potrebbero sfruttare proprio questa difficolta' per far arrivare i loro uomini. Per questo- conclude Stucchi- nell'attesa delle scelte della comunit a' internazionale, almeno un intervento che in via preventiva impedisca a nuovi soggetti di raggiungere le coste italiane, anche grazie alla collaborazione con altri Paesi del nord Africa, risulta indispensabile. La logica razionale della prevenzione consiglia questo. E oltre che razionali quando in gioco c'e' la sicurezza dei cittadini, Parigi e Copenhagen insegnano, bisogna essere anche molto pragmatici"

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