"Due soggetti un po'
improvvisati, forse solo due 'aspiranti' terroristi, ma lasciamo lavorare le
forze dell'ordine". Così Giacomo Stucchi, il
presidente del Copasir, (Comitato interparlamentare di controllo sui servizi
segreti) risponde all'AdnKronos, relativamente ai due giovani libici,
attualmente ricercati, che nei giorni scorsi si sono recati in un'armeria di
Roma per chiedere il prezzo di un giubbotto antiproiettile e di un visore
notturno. "Sicuramente preoccupante il tentativo fatto dai due, anche se
sembrano modalità piuttosto improvvisate", sottolinea Stucchi. Che aggiunge anche "come sia necessario
mantenere alta la tensione e fare lavorare le forze in campo". Per Stucchi, va fatto "tantissimo lavoro anche sui soggetti
già presenti in Italia, non solo sui nuovi arrivi", perché si può parlare di una
"'Sindrome Tour Eiffel', che può essere valida anche in Italia, divenendo
'Sindrome Colosseo', ad esempio". "Chi sta già in occidente da anni a un certo
punto, improvvisamente -spiega il senatore leghista - , capisce che la propria
vita non è aprire la finestra e vedere la 'Tour Eiffel', ma piuttosto una
banlieue. Una sorta di 'presa di coscienza' improvvisa, che li spinge a capire
che la realtà per loro è quella delle periferie e del disagio, ancora più
esasperato dalla crisi economica. E queste persone, con passaporto occidentale,
si attivano improvvisamente, compiendo azioni violente e sconsiderate.
giovedì 19 febbraio 2015
martedì 17 febbraio 2015
17/02/15 - DIRE - LIBIA. STUCCHI: SI DECIDA IN FRETTA COSA FARE
"La situazione in Libia e' realmente pesante per questo ritengo che un
intervento sia inevitabile. Si tratta di decidere in fretta cosa fare per
riportare la situazione alla normalita', garantire un controllo delle coste che
impedisca nuove partenze di soggetti tra cui potrebbero celarsi dei terroristi e
fermare l'espansione delle truppe dell'Isis, o meglio annullare la loro presenza
in quel Paese, anche per impedire possibili conseguenze pericolose che
potrebbero riguardare in modo preoccupante tutta l'Europa e non solo l'Italia".
Cosi' si esprime il Presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, intervenendo sulla crisi libica. "La situazione
e' gravissima e la comunita' internazionale deve decidere in fretta cosa fare.
Visto il numero elevatissimo di persone, alcune centinaia di migliaia, che sulle
coste libiche aspettano di raggiungere l'Italia, il rischio, nonostante
l'impegno dell'intelligence, che possibili terroristi, anche non coordinati tra
loro, si nascondano sui barconi in partenza e' concreto. Certo- continua Stucchi- fino ad ora, vista la situazione delicata, ogni
soggetto che arriva viene controllato in modo approfondito. Mi chiedo pero', con
molta preoccupazione, come si possano garantire controlli adeguati nel caso di
arrivi in massa, magari 10.000 in un giorno". "Lavorare al meglio per Forze
dell'ordine e Intelligence in una simile situazione sarebbe impossibile e i
terroristi potrebbero sfruttare proprio questa difficolta' per far arrivare i
loro uomini. Per questo- conclude Stucchi-
nell'attesa delle scelte della comunit a' internazionale, almeno un intervento
che in via preventiva impedisca a nuovi soggetti di raggiungere le coste
italiane, anche grazie alla collaborazione con altri Paesi del nord Africa,
risulta indispensabile. La logica razionale della prevenzione consiglia questo.
E oltre che razionali quando in gioco c'e' la sicurezza dei cittadini, Parigi e
Copenhagen insegnano, bisogna essere anche molto pragmatici"
domenica 15 febbraio 2015
15/02/15 - ANSA - Libia: Stucchi (Copasir), intervento militare inevitabile
La situazione in Libia è realmente pesante e per questo ritengo che un
intervento militare sia inevitabile. Non solo per riportare la situazione alla
normalità e fermare l'espansione dell'Isis, che aumenta incessantemente le aree
sotto suo controllo, ma anche per impedire possibili conseguenze pericolose che
potrebbero riguardare in modo preoccupante tutta l'Europa e non solo l'Italia".
Lo afferma il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, parlando al quotidiano online Affaritaliani.it
della crisi libica. La situazione è tale per cui per porre fine alle azioni militari dell'Isis vedo
difficile una soluzione diversa dall'intervento sul terreno", aggiunge Stucchi, che spiega: "Non parlo di un'azione isolata
dell'Italia e di altri 3 o 4 stati, ma di un intervento tramite l'Onu di 'peace
enforcing' o di altro strumento che risulti adeguato. Mi auguro che nei prossimi
giorni il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ne discuta con urgenza e
assuma una decisione in tal senso". Riguardo al rischio che terroristi islamici
si nascondano tra i profughi che arrivano in Italia, "in questo momento, vista
la situazione - osserva il presidente del Copasir - ogni soggetto che arriva in
Italia viene controllato in modo più approfondito. Certo tutto è possibile ma
che possa realmente accadere non è così facile. Evidenzio anche che uno dei
vantaggi di un intervento internazionale in Libia, che comporterebbe
prioritariamente il recupero di un pieno controllo delle coste, sarebbe lo stop
alle partenze delle carrette del mare, eliminando quindi alla radice anche
questo pericolo". Stucchi aggiunge: "Sono più
preoccupato dai cosiddetti 'lone-wolf', ovvero i lupi solitari che sono la
componente del "terrorismo molecolare" dai comportamenti più difficilmente
prevedibili. Questi personaggi agiscono in modo autonomo come abbiamo visto in
Danimarca e possono causare eventi anche drammatici . Ma una cosa è la
possibilità, una cosa la probabilità e una cosa ancora la certezza assoluta che
qualcosa accada e la nostra intelligente lavora in questa direzione".
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