sabato 26 marzo 2016

26/03/16 - ANSA - REGENI: STUCCHI, DA EGITTO ASSOLUTA MANCANZA DI RISPETTO

"Non credo assolutamente alla nuova verita' delle autorita' egiziane sulla morte di Regeni. Io mi fido solo degli inquirenti italiani". Cosi' il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, in un tweet, sulle notizie arrivate dal Cairo in merito alle indagini sull'omicidio del giovane ricercatore. "La nuova 'verita" confezionata dall'Egitto - aggiunge Stucchi - dimostra assoluta mancanza rispetto per Italia e offende ulteriormente la memoria di Regeni".

giovedì 24 marzo 2016

24/03/16 - ADNKRONOS - TERRORISMO: STUCCHI, PERICOLI SOGGETTI RADICALI DA KOSOVO E SERBIA

La rotta balcanica "ma soprattutto quella adriatica" sono "un problema reale, in prospettiva. Soprattutto in Kosovo, ma anche in Serbia, sono in atto processi di radicalizzazione di soggetti che potrebbero raggiungere l'Europa". Lo ha detto il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, in collegamento con Sky Tg 24. "Bisogna fare particolare attenzione -ha detto ancora- a non ripetere il '91, quando folle di albanesi sbarcarono sulle coste pugliesi. Occorre impedire che la rotta adriatica sia un'alternativa praticabile alla rotta balcanica", che generalmente indirizza verso il nord Europa i migranti.

24/03/16 - ADNKRONOS - TERRORISMO: STUCCHI, NON SI COMBATTE CON LE FIACCOLATE, SEGUIRE ESEMPIO ISRAELE

"L'Europa non può pensare di combattere il terrorismo con le fiaccolate: lo strumento per rispondere al terrore deve essere altrettanto duro". Lo ha detto il presidente del Copasir, il leghista Giacomo Stucchi, in collegamento con Sky Tg 24. L'esempio da seguire, dice Stucchi, è quello di Israele; lì "hanno sperimentato per decenni i problemi e i danni del terrorismo. Sicuramente l'Europa deve seguire una strategia sì di difesa, ma anche di intervento".

24/03/16 - ANSA - BRUXELLES: STUCCHI, NESSUN FOREIGN FIGHTER RIENTRATO IN ITALIA

Numero non cresciuto, sono sempre 93. Non cambiare stile vita - "I foreign fighters 'italiani' (cioè quelli che hanno avuto a che fare in qualche modo con il nostro Paese) sono sempre 93, il loro numero non è aumentato, da alcune settimane si mantiene costante e questo è positivo: nessuno di loro è rientrato in Italia, alcuni sono morti". Lo ha detto il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, a SkyTg24. Stucchi ha poi preso le distanze dalla posizione del premier Matteo Renzi sulla lotta al terrorismo. "Pensare che solo la cultura possa risolvere tutto - ha spiegato - è sbagliato. Non è che non intervenire sui ghetti sia una soluzione: ci sono persone che da anni sono nel nostro Paese, ma non parlano nemmeno la nostra lingua e non conoscono e non rispettano le nostre leggi. Purtroppo questo avviene in parecchie città e non è un fatto irrilevante". Infine, il presidente del Copasir ha invitato a non cambiare stile di vita per la paura di attentati. "Io - ha sottolineato - non ho cambiato nessuno dei programmi che avevo per Pasqua e non credo che cambiare programmi e stile di vita sia la cosa giusta. Questo piuttosto è l'obiettivo di Daesh che ci vuole imporre con la paura una sorta di impossibilità di vivere. Bisogna fare quel che si è sempre fatto, magari con maggiore attenzione e segnalando alle forze dell'ordine ogni cosa sospetta".

mercoledì 23 marzo 2016

23/03/16 - 9COLONNE - BRUXELLES, STUCCHI (COPASIR) PALESATE INCAPACITA' IMBRAZZANTI

"In Belgio hanno palesato una serie di incapacità imbarazzanti perché, a fronte di situazioni che si sono ripetute nei mesi scorsi, non si è stati in grado di porre in essere una politica di sicurezza che portasse a risultati concreti". Lo ha detto Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, intervenendo ad Agorà (RaiTre). "Anche di fronte a eventi di pochi mesi prima, non si è stati in grado di capire ciò che stava avvenendo - ha continuato Stucchi -. Non si è stati in grado di capire che l'arresto di Salah avrebbe portato a un'accelerazione. E, quando non si riesce a fare questa semplice analisi, vuol dire che ci sono dei limiti che vanno assolutamente superati perché sono importantissimi per tutta la sicurezza internazionale".

23/03/16 - IL VELINO - BELGIO, STUCCHI: POSSIBILI CELLULE TERRORISTICHE IN ITALIA

"Non e' possibile prevenire tutto. Chi comunica un messaggio diverso dicendo che e' tutto sotto controllo e non accadra' nulla illude le persone". Lo ha detto Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, intervenendo ad Agora' su RaiTre.. "C'e' una nota del direttore del Dis (ndr. - Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), l'Ambasciatore Giampiero Massolo, che mette in evidenza alcune problematiche - ha continuato Stucchi - e fa un'analisi sulla possibilita', non la certezza, che ci siano cellule terroristiche strutturate anche nel nostro Paese. C'e' una preoccupazione reale e si lavora per inertizzare queste cellule".

venerdì 4 marzo 2016

04/03/16 - ASKANEWS - LIBIA, STUCCHI (COPASIR): A MINUTI CONFERMA LIBERAZIONE OSTAGGI

"Aspettiamo la conferma ufficiale della liberazione dei nostri due connazionali ma con la tristezza nel cuore per la tragica fine degli altri due nostri connazionali". Ad affermarlo è il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi intevistato da Skytg24. Una certezza, aveva detto lo stesso Stucchi a RaiNews24, che avverrà "parlando direttamente con i responsabili dell'intelligence". Il responsabile del Copasir ha poi smentito che per la liberazione di Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sia stato pagato un ingente riscatto.

04/03/16 - ASKANEWS - LIBIA, STUCCHI (COPASIR), SI TENDE A DARE CREDITO A TROPPE FONTI

"Si tende a dare ascolto a qualsiasi tipo di informazione giunga da territori dove nemmeno quelle considerate governative hanno spesso una credibilità accettabile. E addirittura, queste fonti qualificate spesso non sono nemmeno di tipo istituzionale ma voci che vengono riportate". Cosi' ha dichiarato Giacomo Stucchi, Presidente del Copasir ospite oggi di Agora' (Rai3) in riferimento alla vicenda dei due ostaggi italiani uccisi in Libia. "Ieri, mentre eravamo in audizione con il sottosegretario Minniti, ci facevano pervenire lanci di agenzie: queste fantomatiche fonti qualificate - ha aggiunto Stucchi -raccontavano versioni che spesso offendevano la memoria dei due nostri connazionali deceduti".

04/03/16 - AGI - LIBIA: STUCCHI (COPASIR), INVIATI ROS INDAGANO SUL CAMPO

"Bisogna fare chiarezza ma cercare la verità vera". Lo ha ribadito Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, rispondendo al conduttore di Agorà, Gerardo Greco, sulla vicenda dell'uccisione dei due italiani in Libia. "Dire che c'erano delle armi, dire con certezza che erano nelle mani dell'Isis, dire che c'erano cinque uomini piuttosto che cinque donne, piuttosto che quattordici cadaveri... Questo vuol dire mettere di fronte all'opinione pubblica una tale confusione che impedisce di chiarire quella che e' la verita' ma soprattutto condiziona il lavoro di accertamento della verita' che stanno facendo soprattutto gli inviati del Ros che devono cercare di capire la dinamica. Sicuramente - ha concluso Stucchi - quello che e' accaduto sta per essere ricostruito tassello dopo tassello e certo, questa situazione di confusione non aiuta". Come movimento politico della Lega Nord sosteniamo da tempo la necessita' di un intervento in Libia. Aspettare che possa esserci un accordo sul governo di unita' nazionale, sperando che questo avvenga ogni volta di settimana in settimana perche' il Parlamento di Tobruk rinvia continuamente la decisione, secondo noi significa perdere tempo". Lo ha detto Giacomo Stucchi, presidente del Copasir e senatore della Lega Nord, intervenendo ad Agora'. "E' necessario che la comunita' occidentale si coordini per mettere in sicurezza un Paese che, di giorno in giorno, vede la situazione interna complicarsi - ha aggiunto Stucchi - E quando si complica la Libia si complica la sicurezza di tutta l'Europa, in primis dell'Italia". Intanto, secondo un sondaggio Ixe' per Agora', l'81% degli italiani e' contrario a un intervento militare in Libia. (AGI)

giovedì 3 marzo 2016

03/03/16 - ASKANEWS - STUCCHI: CON I BOMBARDAMENTI USA A SABRATHA CAMBIATI GLI SCENARI

"Sicuramente i bombardamenti del 19 febbraio" degli USA nella zona di Sabratha in Libia, dove sono stati uccisi i due tecnici italiani, "hanno cambiato gli scenari nella zona e hanno creato ripercussioni che hanno portato le milizie presenti a cercare di riprendere delle posizioni". Lo ha spiegato il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, al termine della riunione del Comitato a San Macuto.