giovedì 28 gennaio 2016

28/01/16 - IL VELINO - CASO CARRAI, STUCCHI: PARERE COPASIR "POLITICAMENTE IMPEGNATIVO". "NO" SI TRADUCE IN DISSENSO MAGGIORANZA

“Se il governo deciderà di seguire la strada dell’ufficio specifico per la cyber e ne determinerà la struttura dovrà necessariamente passare tramite un decreto di Palazzo Chigi. Su quel decreto il Comitato sarà chiamato a dare il suo parere e ad esprimere le relative osservazioni”. Così al Velino il presidente del Copasir Giacomo Stucchi in merito al caso Carrai e all’audizione che si è svolta ieri del direttore del Dis Giampiero Massolo. Questione su cui – da quanto apprende il Velino - anche oggi è stato dedicato un passaggio chiedendo che Renzi o l’autorità delegata del Governo, nella persona di Marco Minniti, venga a riferire in Comitato. Le osservazioni del Copasir in merito alla questione “non sono vincolanti – spiega ancora Stucchi, ma di certo politicamente impegnative. Dato che – precisa ancora - un parere negativo comporterebbe una serie di ripercussioni politiche non indifferenti”. L’ok del Copasir alla proposta del governo dovrebbe infatti passare almeno per sei voti “il che vuol dire – continua il presidente - che in caso di parere negativo qualcuno della maggioranza non condivide le scelte del governo”. “Ci aspettiamo – conclude Stucchi - di capire le prossime settimane le intenzioni concrete del governo. Minniti verrà a riferire, nel momento in cui ci sarà lo schema di decreto, a spiegarne i contenuti”.

venerdì 15 gennaio 2016

14/01/16 - AGENPARL - BERGAMO, STUCCHI: INTERROGAZIONE AL GOVERNO SU MOSCHEA

Il senatore Giacomo Stucchi ha presentato un a interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Interni su moschea a Bergamo. Si legge testualmente nell’interrogazione che la Quatar charity foundation (Qcf) ha deciso di destinare 5 milioni di euro- finiti sui conti correnti della comunità islamica di via Cenisio a Bergamo- per finanziare un progetto che prevede la costruzione del centro islamico più grande e importante d’Italia in un’area di via San Fermo a Bergamo; oltre ad una moschea, il progetto comprende scuole, biblioteche e molti altri servizi per le persone di religione islamica residenti a Bergamo; lo scorso 22 dicembre la Digos e la Guardia di Finanza ha sequestrato il cantiere avviato in via San Fermo, dall’ex numero uno del centro islamico, a seguito di un’inchiesta per appropriazione indebita che lo vede indagato, scaturita da una denuncia presentata dai nuovi responsabili del centro di via Cenisio; alla luce di tali ultimi eventi, l’alternativa individuata dalla comunità islamica di via Cenisio al progetto di via San Fermo sia l’utilizzo di un terreno di circa 10 mila metri quadrati, la cui dimensione anche in questo caso, appare spropositata e ingiustificabile, in relazione al numero dei cittadini di religione islamica presenti a Bergamo; all’interno della comunità islamica, fra i componenti della stessa, vi è quindi una forte tensione, che si aggiunge a quella della popolazione bergamasca che manifesta viva e forte contrarietà alla costruzione di un simile luogo di culto, dalle dimensioni esagerate e preoccupanti. Il senatore Stucchi ha quindi chiesto quali iniziative urgenti voglia intraprendere il Governo affinchè si faccia chiarezza sulle effettive intenzioni della comunità islamica di Bergamo e sulla origine dei fondi messi a disposizione per la realizzazione della moschea, anche in ragione della delicata situazione della sicurezza dei cittadini, nonchè delle inchieste giudiziarie che vedono coinvolti personaggi della stessa comunità”.

giovedì 14 gennaio 2016

14/01/16 - AGI - LIBIA: STUCCHI (COPASIR), NON SI PUO' PRESCINDERE DA INTERVENTO

"L'Italia deve intervenire assieme a tutti gli altri attori occidentali che hanno la capacita' di comprendere che oggi il problema prioritario ai confini europei e' proprio la Libia. Non possiamo prescindere da un intervento". Lo ha detto Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, a Sky TG24. "Se noi - ha proseguito - rimaniamo troppo ad osservare e accettiamo che la logica del tempo possa portare a superare quelle che sono le problematiche presenti in Libia, siamo anche coloro che sentono su di se' la responsabilita' di quello che accade in termini di vite umane, che ogni giorno vengono perse. Non possiamo continuare a far finta di non vedere: ogni giorno che passa nell'attesa che si trovi un accordo e comunque ogni giorno in cui l'Isis in quelle zone impera, comporta la morte di qualcuno e la perdita di vite umane, questo per me e' inaccettabile. Si consente ai terroristi di fare delle azioni sia in territorio libico che siriano - ha concluso - ma non si fa quella giusta reazione che invece darebbe un segnale importante alla comunita' internazionale, che serve a compattarla".