martedì 13 gennaio 2015

13/01/14 - ADNKRONOS - Terrorismo, il Copasir chiede più uomini e risorse per l'Intelligence



Di fronte alla minaccia fluida del terrorismo, ''occorre destinare più risorse e tecnologie all'avanguardia al Comparto Intelligence, e il governo si è detto disponibile al confronto. Non si tratta solo di fondi, ma di più uomini, quel 'capitale umano' che è necessario per fronteggiare la sfida di un terrorismo molecolare'', fatto da piccoli gruppi che sempre più usano il web per indottrinarsi e preparare attentati. E' la richiesta che arriva dal Copasir, al termine dell'audizione, a palazzo San Macuto, di Marco Minniti, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. ''In oltre tre ore di audizione di Minniti - spiega ai cronisti Giacomo Stucchi, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica - abbiamo tracciato un'ampia disamina dei fatti di Parigi'', con la strage alla redazione di 'Charlie Hebdo', ''anche grazie alle informazioni arrivate dai Servizi francesi''. In modo particolare, rimarca Stucchi, il confronto con il sottosegretario con delega all'Intelligence ha visto al centro dell'analisi ''la nuova forma di terrorismo, fatto da piccoli gruppi, per questo ancora più difficili da individuare''. Realtà e possibili minacce rispetto alle quali, assicura il numero uno del Copasir, ''uomini e strutture della nostra Intelligence sono impegnati al 110 per cento''. Non ci sono al momento specifiche evidenze di possibili attentati, ma ''atti e gesti drammatici - avverte Stucchi - possono essere messi a segno in qualsiasi Paese, perché nel mirino dei terroristi c'è tutto l'Occidente: tutto è possibile ma questo non vuol dire che sia anche probabile. Il rischio emulazione esiste, e perciò l'attenzione deve restare alta'', non cedendo un solo metro ai terroristi. I nostri 007 ''lavorano per prevenire'' qualsiasi rischio e l'Intelligence compie un forte lavoro di monitoraggio di tutte le realtà, soprattutto le più preoccupanti, e da questo punto di vista la situazione è sufficientemente sotto controllo''. Anche per questo, ribadisce il presidente del Copasir, ''non si possono lesinare risorse per uomini impegnati in prima fila nella lotta al terrorismo''. ''Nelle prossime settimane - anticipa Stucchi - incontreremo i responsabili delle Agenzie di Intelligence e terremo una nuova audizione del sottosegretario Minniti, che ha comunicato al Comitato di volersi confrontare sui contenuti delle proposte'' da formulare al governo. Quanto all'inchiesta della procura di Roma, nel cui mirino è finita una decina di islamici residenti in Italia, sospettati di avere legami con la jihad, Stucchi ha spiegato: "La procura fa il suo lavoro. E' giusto che la magistratura e le forze dell'ordine tengano alta l'attenzione su quello che accade sul territorio''. ''Noi ci occupiamo di Intelligence'', ha concluso il presidente del Copasir, spiegando che ''dobbiamo anche valutare l'opportunità di fare un altro 'tagliando' alle leggi che regolano l'attività dei Servizi. Minniti ha assicurato al Comitato che intende discutere prima proprio in questa sede le eventuali proposte''. Minniti a Copasir: intelligence lavora per prevenire ogni rischio - Nessuna evidenza specifica di possibili attentati nel nostro Paese. Ma dall'analisi di quanto accaduto in Francia arrivano ulteriori indicazioni su come difendersi e rispondere a possibili attacchi terroristici in Italia. Lo ha detto al Copasir il sottosegretario con delega ai servizi segreti, Marco Minniti, secondo quanto riferito dal vice presidente del Comitato di palazzo San Macuto, Giuseppe Esposito al termine dell'audizione durata tre ore. Il Comparto Intelligence, in particolare, è allertato sulla nuova 'postura' dell'eversione internazionale: un 'terrorismo 'molecolare', formato da cellule sparute e da lupi solitari. Mini gruppi formati anche da due o tre persone che non fanno riferimento ad un capo ma si attivano tramite il web. Minniti ha confermato che per il nostro Paese non c'è "allarmismo" da parte dell'Intelligence, in grado di affrontare le sfide poste dai nuovi volti del terrorismo, anche grazie ad un costante monitoraggio di situazioni a rischio, e alla "forte attenzione per tutto quello che sta accadendo".La guardia è alta, soprattutto nelle ultime settimane è alta, ha confermato il sottosegretario con delega all'Intelligence, come la consapevolezza dei rischi ai quali l'Italia è esposta, al pari degli altri Paesi occidentali, ma vanno evitati allarmismi. Alla minaccia, ha rimarcato Minniti, occorre rispondere tutti insieme: non solo forze di polizia ed intelligence ma tutti i cittadini che possono e devono segnalare anche movimenti o situazioni sospette, in un modello di sicurezza partecipata che è utile a difenderci da eventuali attacchi. La sfida è quella di mettere in sinergia le informazioni, destinando più risorse al Comparto Intelligence.

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